È il momento di trasformare l’Italian Council in un programma a sostegno continuativo – Documento finale

È il momento di trasformare l’Italian Council in un programma a sostegno continuativo 

Gruppo di lavoro orizzontale sulla ridefinizione dei campi della ricerca e della produzione artistica e degli strumenti per sostenerle

Il tavolo 2 del Forum Arte Contemporanea del Maggio 2020 si è organizzato come un gruppo di lavoro orizzontale che ha visto il coinvolgimento di circa 40 persone tra artisti e curatori ed esperti di diritto amministrativo. A fronte di tre incontri online, il gruppo si è mosso nella direzione di proporre un allargamento delle funzioni dell’Italian Council, espandendo il concetto di opera ed includendo quello di pratica; allargando il sostegno offerto dal programma verso lo sviluppo formativo e professionale degli operatori delle arti visive (artisti, curatori, critici); proponendo una suddivisione in fasce di contributo delle linee di finanziamento; e riformulando i criteri di accessibilità al finanziamento.

Considerazioni preliminari/generali

  1. Ridefinizione delle categorie di espressioni artistiche contemporanee oltre il concetto di opera: 

Supporto alla metodologia artistico-curatoriale invece che alla esclusiva creazione dell’opera intesa come prodotto materiale. Conseguente suddivisione delle categorie di richiesta di supporto in ricerca, pratica, e opera. Si fa presente come sia possibile che progetti artistici si sviluppino sovrapponendo le seguenti categorie. 

  • Per ricerca si intende un processo non condivisibile nel suo divenire ma con obiettivi rivolti allo sviluppo formativo e concettuale delle figure professionali del campo delle arti visive (artista, curatore, critico). Entro questa categoria possono rientrare sia processi di indagine artistica e teorica definiti di volta in volta dai candidati nelle modalità e formati utili allo svolgimento delle fasi preliminari alla pratica o alla produzione, che processi formativi (quali, ad esempio, la residenza o il conseguimento di corsi professionalizzanti presso istituzioni italiane e straniere). 
  • Per pratica si intendono tutti quei processi artistici e curatoriali che individuano l’operato artistico o curatoriale nella condivisione di molteplici momenti con diversi pubblici, a seconda dei temi e degli obiettivi prefissati dall’artista o curatore. Le pratiche non mirano alla produzione di un’opera, o di una mostra, ma alla creazione di momenti di condivisione con pubblici e comunità all’interno o all’esterno dell’istituzione artistica, in forme materiali e immateriali, con durata temporale stabilita, dove il momento della creazione coincide con quello della fruizione.
  • Per opera si intende la produzione finale di un processo artistico o curatoriale che può assumere forme materiali, immateriali e archivi. 
  1. Ampliamento del concetto di internazionalizzazione promosso dal bando:
  • Si propone un ripensamento del concetto di internazionalizzazione che allarghi la prospettiva verso l’inclusione di soggetti internazionali nelle tre categorie descritte sopra, in forma di reti di scambio di conoscenze, partner di progetto, enti che invitino artisti, curatori, e critici a collaborazioni all’estero. 
  • Si chiede un’estensione dell’oggetto all’ambito artistico internazionale contemporaneo per tutte le attività curatoriali e critiche. Devono essere esclusi dal finanziamento i fee e le produzioni per gli artisti stranieri coinvolti. 
  • Estendere anche a curatori e critici italiani la possibilità di essere finanziati per la partecipazione a manifestazioni culturali internazionali sui costi relativi all’attività curatoriale, anche qualora il progetto non riguardi l’arte italiana. 
  1. Istituzione di una policy generale

Auspichiamo che l’Italian Council possa stilare una policy generale in cui venga espressa la volontà di supportare diverse istanze della società e delle comunità artistica, mantenendo una sensibilità nei confronti della rappresentanza di genere, diversi background culturali ed etnici, disabilità etc.

  1. Entità del fondo

Chiediamo di aumentare l’ammontare complessivo del fondo messo a disposizione per potenziare il  programma e includere tutte le istanze presenti in questo documento.

Proposte di modifica

1.    Accessibilità

Ridefinizione dei criteri di accessibilità per un’espansione dei soggetti beneficiari ed una differente organizzazione delle linee di finanziamento del bando:

1.a – – Estensione criteri di valutazione dei progetti 

In riferimento alle suddivisioni al punto “Considerazioni Preliminari” si rende necessaria la possibilità di ampliare le modalità di selezione.

1.b – Estensione ad altre istituzioni pubbliche (anche senza collezione)

In linea con la ridefinizione del concetto di opera proposta al punto “Considerazioni Preliminari”, sarebbe auspicabile l’inclusione tra l’elenco di soggetti istituzionali ammessi al bando come destinatari dell’opera, tutte le categorie di istituzioni pubbliche, quali a titolo di esempio enti scientifici, ospedali, università, scuole, archivi, comuni ed enti locali, ecc. anche se non provviste di collezione.

1.c- Proposte utili a favorire l’accessibilità degli enti e degli operatori

Per favorire l’accessibilità di una più vasta platea di enti no profit  e di operatori occorre agire sulle modalità di erogazione e di cofinanziamento del bando, mediante:

-l’istituzione di diverse fasce di contributo caratterizzate da differenti modalità di erogazione e di rendicontazione, e di criteri di valutazione, compatibili con tutte le progettualità previste dal bando e quindi senza vincolo di scopo. Si propone dunque una suddivisione in tre macro gruppi che includa la possibilità di accedere come singolo o come organizzazione, per procedere alla realizzazione di ricerche, pratiche o opere -come descritte nelle considerazioni generali (Nota: Le modalità di acconto del contributo dietro fideiussione comportano un incremento della spesa e scoraggiano le candidature, costituendo comunque generalmente un ostacolo o un problema per tutti gli enti.)

– In vista di una definizione professionale delle categorie di artista/curatore/critico, sarebbe auspicabile l’introduzione di grant di piccola entità erogabili individualmente ad artisti/e curatori/curatrici.


– La suddivisione delle tranche di erogazione dei contributi in tre anziché in due scadenze (all’avvio del progetto, a presentazione di una percentuale delle spese rendicontate e a saldo).- Proposta di suddivisione nelle fasce seguenti:

  fino a 15.000grant individuali, senza garanzie fideiussorie, con possibilità di finanziamento al 100%
  fino a 100.000con acconto al 50%, senza garanzie fideiussorie
  da 100.000
 fino ai 250.000

– Nel caso della fattispecie della “realizzazione congiunta”, esplicitando nel bando l’ammissibilità delle spese vive direttamente sostenute per il progetto anche dagli enti partner a concorrenza del cofinanziamento, e non da parte del solo soggetto capofila.

– L’inserimento nel bando delle clausole di non ammissibilità del contributo degli sponsor, poiché la clausola di cui all’Art.3 è discrezionale l’eventuale ammissibilità dovrebbe essere nota ante candidatura.

– Eventualità di poter rendicontare spese in carico al progetto antecedenti al massimo di 6 mesi con una percentuale massima del 10%.

– La possibilità di presentare curriculum senza limitazione ai tre anni come in vigore, così da non svantaggiare professionisti che per svariate ragioni abbiano avuto periodi di fermo professionale in tempi recenti

2. Modalità di organizzazione giurie

Si propone di rinnovare la commissione esterna di valutazione per ogni edizione così da consentire una maggiore varietà e articolazione delle scelte. La commissione deve sempre contemplare la presenza di una/un artista e di una figura internazionale (come regola e non in modo occasionale). Deve inoltre confarsi alla policy generale di rappresentatività, anche incentivando la presenza di competenze complementari tra di loro per quanto riguarda l’ampio spettro di metodologie artistiche e curatoriali. Tutti i membri che non abbiano un impiego pubblico, devono poter essere rimborsati delle spese sostenute per partecipare alla commissione (per agevolare la presenza di generazioni più giovani). 

3. Requisiti di ammissibilità

Al fine di permettere una maggiore inclusione e per valorizzare il carattere internazionale del bando, al requisito della cittadinanza potrebbe aggiungersi quello della residenza fiscale in Italia (a valere sia per gli artisti sia per i curatori e critici laddove attualmente si prevede esclusivamente il criterio della cittadinanza).

4. Tempistiche 

Si propone l’istituzione di due sessioni su base annuale con scadenze predeterminate. 

  • L’arco temporale di 11 mesi concesso per la conclusione dei progetti risulta insufficiente allo svolgimento delle attività di ricerca, produzione e di programmazione delle attività all’estero, in particolar modo ad azioni sostenute dal bando nell’ambito Incremento delle pubbliche collezioni ma anche nell’ambito Sviluppo dei talenti e promozione internazionale di artisti, curatori e critici, ad esempio nel caso di pubblicazioni o attività espositive. 

Si propone quindi, in alternativa:

  • Un’estensione dei tempi di conclusione dei progetti, ad esempio a 18 o 24 mesi, qualora per ragioni amministrative fosse applicabile, per tutte le progettualità ammesse dal bando.
  • L’istituzione di scadenze certe, l’estensione dei tempi di conclusione dei progetti, potrebbe incrementare significativamente l’efficacia, l’ambizione e la credibilità dei progetti i rapporto con le istituzioni straniere coinvolte, le cui agende sono definite su base pluriennale. 

6. Mappatura 

Si richiedono le seguenti migliorie dei database che gravitano attorno alla DGCC nei seguenti punti: 

  • la messa a sistema dei vari archivi online esistenti per permettere una più efficiente fruizione dell’ecologia dell’arte contemporanea italiana, per incrociare le informazioni tra i diversi bandi e programmi esistenti (Italian Council, Grand Tour, Luoghi del Contemporaneo, etc.).
  • Il completamento dell’importante database online (The Archive) dei progetti vincitori delle edizioni passate dell’Italian Council al fine di consentire una migliore comprensione delle caratteristiche necessarie dei progetti meritevoli del supporto della Direzione Generale.
  • La realizzazione di una mappatura (con possibile autocandidatura da sottoporre a valutazione) degli artisti, curatori e critici, attivi sul territorio italiano attraverso la creazione di un archivio interno all’Italian Council consultabile da tutti gli stakeholder interessati a livello nazionale e internazionale, sul modello dell’Italian Area di Viafarini o dell’archivio creato dalla Quadriennale attraverso il programma Q-Rated.
  • Integrazione organica tra i vari bandi ministeriali e interministeriali (come con il Ministero degli Affari Esteri), insieme a quelli promossi da altre istituzioni del contemporaneo (come Quadriennale e Biennale). Questo sistema consentirebbe una comunicazione più chiara delle possibilità offerte dai diversi attori coinvolti, facilitandone l’accessibilità ai soggetti interessati. 

7. Comunicazione

Si rileva la necessità di un miglioramento nei canali di comunicazione, da parte delle strutture ministeriali responsabili, circa le modalità di partecipazione al bando. A tal proposito si suggerisce lo svolgimento di incontri periodici (da organizzare in una o più sessioni e in via telematica) per facilitare la comunicazione tra la DG Creatività Contemporanea (DG CC) e i possibili interessati.

E’ auspicabile la creazione di una sezione online all’interno del sito della DG CC che illustri le diverse modalità di promozione e sostegno per l’arte visiva contemporanea. Tale sezione, oltre alle finalità proprie di ciascun bando, dovrebbe metterne in evidenza le tempistiche in modo tale da permettere una calendarizzazione delle diverse opportunità a disposizione.

Infine, si rileva la necessità di una maggiore promozione del bando Italian Council, sia sul territorio nazionale che all’estero, in modo tale da facilitare la formazione di partnership tra soggetti italiani e stranieri. Tale promozione, oltre ai canali di comunicazione propri del Ministero responsabile, potrebbe essere veicolata anche dagli Istituti italiani di cultura.

Il gruppo di lavoro è formato dalle seguenti figure professionali:

Elenco partecipanti al gruppo 

Antonia Alampi, curatrice, Savvy Contemporary, Berlino

Sara Alberani, curatrice indipendente, Roma

Andreco, artista, Roma

Martina Angelotti, curatrice indipendente e direttrice ON arte pubblica, Bologna/Milano

Rossella Biscotti, artista, Bruxelles

Daniel Blanga Gubbay, direttore Kunstenfestivaldesarts, Bruxelles

Cecilia Canziani, curatrice indipendente, Roma

Irene Campolmi, curatrice indipendente, Copenhagen

Alessandro Castiglioni, Vice Direttore MAGA, Gallarate

Beatrice Catanzaro, artista, Milano

Alex Cecchetti, artista, Parigi

Viviana Checchia, curatrice Public Engagement, CCA – Center for Contemporary Arts, Glasgow

Luigi Coppola, artista, Lecce/Bruxelles

Leone Contini, artista, Prato

Danilo Correale, artista, New York/Napoli

Decolonizing Architecture (Alessandro Petti e Sandi Hilal), architetti/artisti, Stoccolma 

Valerio Del Baglivo, curatore indipendente, Roma

Elisa Del Prete, curatrice, NOS, Bologna

Elisabeth Del Prete, curatrice (Learning & Live Research), UP Projects, Londra

Flavio Favelli, artista, Bologna

Silvia Franceschini, curatrice associata, Z33 – House for Contemporary Art, Hasselt

Simone Frangi, direttore Live Works – Performance Act Award at Centrale Fies, Trento

Sara Giannini, curatrice, If I Can’t Dance I Don’t Want To Be Part Of Your Revolution, Amsterdam

Adelita Husni Bey, artista, New York/Milano

Alice Labor, dottoranda IMT School for Advanced Studies Lucca, Roma

Luca Lo Pinto, direttore MACRO – Museo Arte Contemporanea di Roma

Matteo Lucchetti, curatore Visible, Cittadellarte-Fondazione Pistoletto, Bruxelles

Luisa Perlo, curatrice indipendente a.titolo, Torino

Ippolito Pestellini Laparelli, curatore e Professore Royal College of Art, Londra

Anna Pirri Valentini, assegnista di ricerca in diritto del patrimonio culturale, Università Luiss Guido Carli, Roma

Marzia Migliora, artista, Torino

Jacopo Miliani, artista, Milano

Fiamma Montezemolo, artista, docente University of California, Davis, San Francisco

Raffaela Naldi Rossano, artista, Napoli

Anna Rispoli, artista, Bruxelles

Anna Santomauro, curatrice, Arts Catalyst, Londra

Alessandra Saviotti, curatrice e dottoranda, Liverpool John Moores University, Amsterdam

Marinella Senatore, artista, Roma

Veronica Valentini, curatrice EMMA e BAR Project, Barcellona

Valentina Vetturi, artista, Bari/Milano

Paola Ugolini, curatrice indipendente, Roma

Francesco Urbano Ragazzi, duo curatoriale, direttore The Church of Chiara Fumai

Judith Wielander, curatrice Visible Cittadellarte – Fondazione Pistoletto, Bruxelles

Coordinamento e stesura

Sara Alberani, Martina Angelotti, Valerio Del Baglivo, Alice Labor, Matteo Lucchetti, Luisa Perlo, Anna Pirri Valentini.

[1] Con questo documento nato all’interno del tavolo 2 del Forum dell’arte contemporanea di maggio 2020, si propone la costituzione di un gruppo di interesse, a partire da questo gruppo di lavoro, che rappresenti artisti, curatori, e critici, che rimanga in dialogo con la DGCC per la revisione dell’Italian council, con riunioni a cadenza regolare.

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